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Cultura

Conosciamo meglio il nostro Sistema Solare

Si definisce sistema solare il ‘sistema planetario’ al quale appartiene anche il nostro pianeta costituito da un insieme di corpi celesti, che si mantengono in orbita grazie alla forza gravitazionale del Sole. Al suo interno si trovano otto pianeti grandi e cinque pianeti nani, ognuno di essi con i suoi satelliti naturali, e moltissimi altri corpi minori tra cui asteroidi, comete e meteoroidi; elencandoli in sequenza dal più vicino al più lontano dal sole, i pianeti grandi sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, mentre Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris sono i cinque pianeti nani.

Il principale corpo celeste, nonché il più grande in assoluto tra essi è ovviamente il Sole, una stella nana gialla, seguìto per dimensioni da Giove e Saturno; tutti i corpi celesti maggiori e minori gli ruotano attorno disegnando traiettorie ben definite, delle quali si è occupato diffusamente l’astronomo, astrologo, matematico, cosmologo e teologo Johannes Kepler, meglio conosciuto come Keplero.

Cosa sapevano gli antichi sul sistema solare?

In antichità gli astronomi si basavano su un tipo di modello astronomico detto sistema geocentrico che vedeva la Terra al centro dell’Universo; fu poi l’astronomo greco antico Aristarco di Samo il primo a formulare nuove teorie che che invece ipotizzavano fosse il Sole ad essere situato al centro dell’Universo, e che tutti i pianeti gli girassero intorno (sistema eliocentrico). Le rivoluzionarie teorie di Aristarco furono tenute in scarsa considerazione dai filosofi sd astronomi di quell’epoca, ci pensò qualche tempo dopo Niccolò Copernico a riprenderle, e nel secolo XVI già si ebbe una prima visione del sistema solare che però contava unicamente quattro grandi pianeti oltre alla terra e cioè Sole, Luna, Giove e Saturno.

Grazie all’invenzione galileiana del telescopio poco a poco furono scoperti altri corpi minori come i cosiddetti satelliti medicei, ovvero i quattro satelliti più grandi di Giove, gli anelli di Saturno ed alcune comete; per un paio di secoli a partire da allora si pensò di aver scoperto tutto e che non ci fosse più nulla nel sistema solare. Nel 1801 improvvisamente saltò fuori una nuova scoperta fatta dall’astronomo italiano Giuseppe Piazzi, che affermò di aver individuato un nuovo pianeta collocato nel mezzo delle orbite descritte da Marte e Giove; era appena stato scoperto Cerere.

Le nuove scoperte nei secoli XIX e XX

Dopo la scoperta del pianeta Urano, avvenuta verso la fine del diciottesimo secolo (1781) grazie agli studi dell’astronomo tedesco William Herschel, gli inizi del secolo XIX videro la ricerca in campo astronomico una attività in continuo sviluppo, e ciò si deduceva dalla quantità impressionante di nuove scoperte che si susseguivano; fu catalogata per la prima volta la presenza di una nuova classe di oggetti, gli asteroidi e poi, con uno studio del tutto rivoluzionario effettuato analizzando l’orbita proprio dell’ultimo pianeta scoperto cioè Urano, fu scoperto anche Nettuno.

Con la scoperta di Plutone avvenuta nel 1930 i pianeti presenti nel sistema solare di cui si aveva assoluta certezza diventarono 9, poi si aggiunsero le comète ed ancora altri due pianeti minori come Albion ed Eris, che avendo dimensioni maggiori rispetto a quelle dell’ultimo pianeta scoperto, e cioè Plutone, fecero si che anche quest’ultimo fosse declassato e trasferito nella categoria dei pianeti minori.

Struttura del sistema solare e teorie sulla sua formazione

Come può facilmente dedursi dal nome stesso, è il Sole il corpo celeste dominante e primario di tutto il sistema solare, di cui ne costituisce da solo ben il 99,86%, seguìto da Giove e Saturno che sono i due pianeti più grandi che vi orbitano intorno. Tutti i pianeti e gli oggetti che descrivono le proprie orbite ellittiche intorno al Sole lo fanno seguendo il suo senso di rotazione, ad eccezione della comèta di Halley che orbita in senso contrario.

Le più autorevoli fonti d’informazione fanno risalire la nascita del sistema solare a circa 4,6 miliardi di anni fa, e si ipotizza che il fenomeno avvenne in seguito alla frammentazione e conseguente collasso gravitazionale di una nube molecolare di dimensioni mastodontiche (si parla di un diametro di circa 65 anni luce). Idrogeno Elio e Litio furono sprigionati in quantità industriale ed in seguito ad un processo di nucleosintesi iniziarono a formarsi i primi corpi celesti.

Sistema solare interno ed esterno

Con questa definizione si vuole intendere un determinato spazio che include i pianeti rocciosi e gli asteroidi, ovvero gli oggetti solari che si trovano più vicini al Sole e che sono composti principalmente da silicàti e metalli, tra cui i pianeti Mercurio, Venere, Terra e Marte.
Gli asteroidi sono moltissimi, più di quanto possiamo immaginare, e ce ne sono alcuni di dimensioni ragguardevoli che sono poi stati spostati nella categoria dei pianeti nani, come Cerere, Vesta ed Igea.

Il sistema solare esterno è invece l’habitat naturale, se così lo possiamo definire, dei pianeti gassosi con tutti i satelliti di loro pertinenza, e delle comète; Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono le presenze più ragguardevoli in questo spazio, al quale appartengono inoltre anche altri oggetti celesti come le comète, i centauri (una serie di micropianeti ghiacciati che ruotano anch’essi intorno al sole), ed altri piccoli oggetti che si trovano in una fascia di spazio situata oltre il pianeta Nettuno che è stata poi denominata per l’appunto regione trans-nettuniana.